Un weekend a Palermo tra storia e cultura
Mai come quest’anno Palermo mi ha accolta cosi tante volte in pochi mesi.
Il capoluogo siculo ha sempre il suo fascino e mi piace sentirmi turista curiosa e appassionata quando giro tra i suoi palazzi storici e le stradine della vucciria.
Ottobre poi è un mese magico per questa città. Per ben cinque weekend la città si apre e si mostra grazie all’iniziativa Le vie dei tesori.
Oltre 110 tesori aperti alle visite guidate, altrettanti tour urbani d’autore alla scoperta della città nascosta, spettacoli, concerti, incontri, itinerari tra le gallerie d’arte, un grande calendario dedicato ai bambini e una Notte nei siti Unesco. Tutto a Palermo, nei cinque fine settimana compresi tra il 29 settembre e il 29 ottobre 2017.
Io ho “inaugurato” il primo e ho deciso di visitare e vivere un quartiere che mai avevo visto in precedenza e che racchiude alcune delle meraviglie di questa città.
Ma parto con ordine. Inizio raccontandovi di Villa Lampedusa, il resort dove ho alloggiato perchè è un posto che ha una storia incredibile.
Villa Lampedusa fu costruita come residenza suburbana all’epoca di Ferdinando IV di Borbone, che aveva una residenza estiva, la cosiddetta Casina Cinese, nei pressi della quale la nobiltà siciliana costruiva le proprie ville di campagna. Fu fondata da Don Isidoro Terrasi agli inizi del XVIII secolo. L’attuale versione è frutto delle modifiche classicheggianti apportate sul calare del ‘700 dai Principi Alliata di Villafranca.
Questa è di fatto la villa del Gattopardo, quella del Principe Giulio Fabrizio Maria Tomasi di Lampedusa, e IX Duca di Palma (ispiratore del famoso romanzo) che in questa dimora aristocratica di campagna, all’ombra del monte Pellegrino, trascorreva lunghi periodi, anche in inverno. La villa, nel romanzo, viene descritta come villa Salina, immersa nel profumo nuziale dei fiori d’arancio, e circondata da un paesaggio armonioso.
Una villa che ha una storia bellissima e che adesso è in fase di ristrutturazione. Il resort è adiacente e offre14 camere e suite accoglienti di varia grandezza, arredate con mobili d’epoca e bagni in marmo. Tutte con vista sul parco storico con alberi secolari e un suggestivo uliveto, e sulla corte dell’antico baglio secentesco. Un luogo unico e magico dove potersi rilassare e trascorrere momenti unici ed indimenticabili.
Come vi dicevo in precedenza questa era zona di ville nobiliari e propio a pochi passi a piedi si trova uno dei gioielli di Palermo, la cosi detta Casina Cinese o Palazzina Cinese.
Grazie all’iniziativa Le vie dei Tesori, l’abbiamo potuta ammirare in tutta la sua peculiarità avendo una bravissima guida con noi che ci ha raccontato tutti i suoi segreti e fatto da cicerone dentro le sue particolarissime stanze.
Questa è un’antica dimora reale dei Borbone delle Due Sicilie, situata a margine del Parco della Favorita, ai confini della Riserva di Monte Pellegrino.
Gli appartamenti sono distribuiti su tre piani. Nel seminterrato si trovano la sala da ballo e la saletta delle udienze decorate tutte da Giuseppe Velasquez. Si sale al primo piano con una scala esterna, là si trovano il salone dei ricevimenti in stile cinese con pannelli in stoffa dipinti anche dal Riolo, la sala da pranzo con l’ingegnosa “tavola matematica” del Marvuglia e la camera da letto del Re con la volta dipinta in stile cinese dal Codardi e dal Velasquez. Al secondo piano si trovava l’appartamento della Regina Maria Carolina con due salette di ricevimento e la camera da letto con lo spogliatoio.
Interessanti anche i giardini, alberi immensi e siepi sempre verdi. Una struttura davvero unica dove respirare profumo di Oriente senza aver bisogno di prendere un aereo.
A pochi metri si trova un’altra residenza storica, Villa Niscemi, che è stata la residenza principale per almeno tre secoli della famiglia Valguarnera di Niscemi. Nel 1987, le discendenti della casata, Margherita Valguarnera e Maria Immacolata Valguarnera, Principessa Romanov, hanno venduto il complesso monumentale al Comune di Palermo che ne ha fatto sua sede di rappresentanza.
All’interno, arredi, quadri, suppellettili evocano il fascino di un tempo perduto, anche se i più importanti arredi furono portati via dalla villa prima della vendita. Nella sala d’ingresso al piano nobile spicca il grande camino in pietra disegnato nella seconda metà dell’800 dall’architetto Giovan Battista Palazzotto. Nella sala verde spicca l’affresco che ritrae Carlo Magno concedere lo stemma dei Valguarnera.
Cliccando qui potrete leggere e scaricare intero programma de Le vie dei Tesori, per scoprire una Palermo inedita.
Prima della fine dell’anno tornerò a nel capoluogo siciliano, pronta a raccontarvi altri angoli di questa meravigliosa città.
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Ambra
che bello!