Marrakech: Jardin Majorelle e Museo di Ysl
Primo post dedicato al mio viaggio a Marrakech, città magica e ricca di contraddizioni, dove vi sentirete in un attimo in uno scenario da Mille e una notte e allo stesso tempo nel caos più frenetico di una metropoli occidentale.
Marrakech è la meta perfetta se state pensando ad un weekend di evasioni dalla classica routine. Una città che offre scenari unici e particolari dove la Medina, la “città vecchia” è il fulcro di energie e colori, qui potete ammirare l’architettura tipica, i riad e i souq, qui sentirete l’odore intenso delle spezie e del pane appena sfornato, qui ascolterete il canto del muezzin e il vociare dei venditori ambulanti a piazza Jemaa el Fna.
Unico motivo per cui vale davvero la pena uscire dalla Medina e immergersi nella Ville Nouvelle, la parte nuova di Marrakech. è la visita ai Jardin Majorelle e al Museo di YSL.
I giardini Majorelle prendono il loro nome dal pittore francese Jacques Majorelle che innamoratosi perdutamente del Marocco, decise di creare qui un giardino botanico che, pur rispettando la tradizione arabo-andalusa, provava allo stesso tempo a discostarsene a favore di un taglio più internazionale e cosmopolita. Tendenza rintracciabile sia nella scelta delle piante ornamentali provenienti da ogni angolo del pianeta che, soprattutto, nel disegno e nell’arredamento della villa nella sua doppia funzione di atelier e residenza privata. Un’abitazione in stile art decò, tinteggiata con un particolare blu che, si racconta, Majorelle avesse mutuato e rielaborato dalle tribù berbere dei Monti Atlas.
Dopo la morte dell’artista, nel 1962, il giardino e la villa attraversarono un periodo di decadenza finché, nel 1980, il grande stilista Yves Saint Lauren non decise di acquistarli scongiurando il rischio di una speculazione alberghiera che avrebbe irrimediabilmente stravolto l’anima del luogo. Invece, grazie al mecenatismo dello stilista francese e, dopo la dipartita, della fondazione che porta il suo nome, Jardin Majorelle è una delle attrazioni principali di Marrakech, perdipiù aperto tutto l’anno.
Entrare in questi giardini vi sembrerà come di attraversa una porta verso mondi incantati e magici, e usando le parole di Pierre Bergè compagno du Yves Saint Laurent, troverete un’”oasi in cui i colori di Matisse si mescolano a quelli della natura”. Un angolo di pace in cui si mescolano suggestioni dal mondo islamico comele mura che cingono il posto e la presenza di acqua al suo centro e dalla botanica.
Un giardino “impressionista, una cattedrale di forme e colori”, pieno di sentieri, vasi in ceramica, fontane, laghetti, in cui a dominare è una colorazione blu oltremare/cobalto ideata dallo stesso pittore. Un blu così acceso e magnetico da venir poi ribattezzato “Blu Majorelle”.
Attualmente, il Jardin Majorelle attira più di 600.000 visitatori all’anno e al suo interno si possono trovare in aggiunta un café, una libreria, una boutique e un Museo dedicato alla cultura berbera (assolutamente da vedere, piccolo ma molto suggestivo) posto nello studio d’artista. 600 oggetti berberi, raccolti in una vita da Ysl e Bergè, e che ora sono i pezzi della collezione del Museo, allestito dal 2011: un viaggio dentro la cultura e la storia della più antica popolazione del nord d’Africa.
Dopo la morte di Ysl nel 2008, Bergé decise di donare il giardino alla Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint Laurent. La memoria del couturier francese rimane comunque viva al suo interno: le sue ceneri vennero disperse nel roseto all’interno dell’orto botanico, e un memoriale a lui dedicato sorge nel giardino. Nel 2010 la principessa Lalla Salma inaugurò inoltre la mostra Yves Saint Laurent et le Maroc e intitolò allo stilista la via su cui si apre l’ingresso al giardino.
Nel 2017 fu aperto il Museo Ysl che è stato concepito come un centro culturale di oltre 4.000 metri quadrati e comprende uno spazio espositivo permanente, una galleria temporanea di esposizioni, una biblioteca di ricerca, un auditorium, una libreria e una caffetteria. La parte più suggestiva (nella quale ahimè non è possibile fare foto o video) comprende moltissimi degli abiti e degli accessori più belli delle collezioni dello stilista. Abiti di alta moda che hanno fatto la storia del costume del ‘900.
Essendo una delle attrazioni più visitate in città le file di attesa sono sempre abbastanza lunghe e noiose. Per evitare ciò e per avere con me una guida che mi spiegasse bene la storia e la magia di questo giardino incantato, del museo Berbero e del Museo di Ysl, mi sono affidata a Musement, che propone tantissime attività da fare a Marrakech.
Con Musement avrete la possibilità di essere presi direttamente dal vostro riad o hotel, portati a destinazione e accompagnati per tutta la visita facendo un comodo salta fila. Come sapete non è la prima volta che mi affido a Musement durante i miei viaggi, lo avevo fatto anche in California per i Warner Bros Studio e a San Francisco.
Per gli amanti della fotografia poi i Jiardin Majorelle sono il luogo perfetto per poter dare sfogo alla propria creatività. I colori accessi e la fitta vegetazione sarà un set perfetto per mille scatti.
Piccolo consiglio: se decidete di visitarli in autonomia ricordavi che dalle 13:00 alle 15:00 è l’orario migliore in cui andare per non imbattersi in lunghe code.
Africa, Marrakech, Musement, travel experience
fati
sono di marrakech e sono fiera 🤗🤗🤗
R.Catania
sono contenta 🙂