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L’arte del riciclo e del baratto!

 

Riciclare, riutilizzare e reinventare abiti e accessori?

E’ il trend del momento.
Abiti usati, riciclati, low cost? Sì grazie. Non si getta via nulla del guardaroba, si riutilizza e si reinventa. E si spende poco. Non per tutto,  ma accanto magari a un accessorio importante, l’abito può essere cheap.
Da Letizia Ortiz che indossa il medesimo abito blu firmato Christian Dior per due occasioni ufficiali, a Kate Middleton, futura consorte del principe William d’Inghilterra che in occasione del fidanzamento ufficiale ha scelto di indossare un vestito di Daniella Issa Helayel, di sole 399 sterline.
Ma c’è chi di questa tendenza ne ha fatto un vero e proprio lavoro.
A Milano è nato l”Atelier Del Riciclo’ che si occupa del riuso creativo di oggetti che apparentemente hanno esaurito la loro funzione ma, per particolarità delle forme e qualità dei materiali, possono trasformarsi in altrettanti abiti e accessori con un nuovo valore d’uso.
Si tratta di un’associazione di promozione sociale fondata dalle giornaliste Grazia Pallagrosi e Chiara Bettelli, assieme all’astro-pittrice Alice Pazzi. Lo spazio milanese si trova in Porta Genova (via Casale 3/A), ma ‘Atelier del Riciclo’ è anche un marchio che identifica nuovi modelli di ‘negozi’ dove, oltre ad acquistare prodotti ‘verdi’ selezionati da un team di stilisti ed esperti di design, si possono barattare abiti, accessori moda, bijoux e piccoli oggetti d’arredo, per rinnovare il proprio guardaroba e il look della propria casa a costo zero.
Ci sono, ad esempio le ‘Lacre Bags’, borse, pochette e accessori realizzati con il recupero delle linguette delle lattine, assemblate con la tecnica dell’uncinetto. Le Lacre Bags, con fodera in raso di seta color argento o nera, sono in versione pochette, busta da sera, borsetta a tracolla.

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Ci sono anche le ‘Collane con camera d’aria’.
Le camere d’aria di automobili e biciclette sono un materiale ben conosciuto dagli eco-designer e dagli amanti del green-glamour; meno usuale l’impiego in bigotteria, dove la gomma opportunamente tagliata e cucita a mano rinasce in forme ‘importanti’, a volte più grafiche, a volte più ridondanti o giocose, fino a creare collier, bracciali e collane molto scenografiche. Nelle creazioni della designer Lorena Giuffrida quest’anima ludica e allo stesso tempo elegante prende vita in collier leggerissimi che ricordano da un lato i gioielli tribali, dall’altro gli sbuffi vaporosi che caratterizzavano la moda femminile nel tardo ottocento.Prezzi: da 45 a 65 euro.
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L’Atelier di Porta Genova è anche una Swap Boutique, ovvero il primo “urban swap point” milanese stabile: un ‘negozio’ dove non si spendono soldi perché si utilizza la formula commerciale più semplice e antica che ci sia: il baratto. Qui si incontrano artisti, designer e aziende che condividono l’impegno della sostenibilità. Si tratta di sottoscrivere un abbonamento allo swapping (50 euro il costo dell’abbonamento mensile, 90 quello trimestrale, 150 il semestrale e 250 l’annuale) che consente di scambiare un numero illimitato di capi, oggetti e accessori fino alla scadenza dell’abbonamento. Le regole dello scambio prevedono che si possa scambiare abbigliamento, accessori moda, bijoux e piccoli oggetti di luxury design.
Sempre a Milano, in Ripa di Porta Ticinese 69, c’è ‘L’Hub – Textile work shop’, dove insegnano a cucire, tingere e stampare tessuti e capi di abbigliamento. A recuperare in sostanza gli abiti che si vuole dismettere.
Envirosax, invece, abbraccia una filosofia ambientalista, legata alla sostenibilità e al riuso del materiali. La loro proposta consiste in shopping bag realizzate con tessuti riciclati o filati naturali che vanno a sostituire i classici sacchetti di plastica. E, dunque, si riutilizzano. Sono tante le vip che l’hanno scelta, una fra tutte Jessica Alba.
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