Ciò che amo del web e che non si finisce mai di scoprire dei veri e propri “gioielli”.
Ma forse in questo caso si parla di GIULIELLI, perché così che ama definire le sue opere GIULIA BOCCAFOGLI, architetto, designer e artigiana.
Non c’è voluto molto ad innamorarmi delle sue creazioni e ancora meno a contattarla per una breve intervista.
Chi mi conosce sa che non ne ho mai abbastanza di collante e orecchini…ormai hanno invaso il mio armadio, il mio comodino e anche le mie pareti. Non spenderò molte parole per descrivere le opere di Giulia Boccafogli, perché credo che le immagini racchiudano già in sé la natura di questi stupendi artefatti.
Ciò che personalmente mi ha maggiormente colpito e la commistione dei colori e dei materiali soprattutto la pelle con le pietre preziose.
Adesso la parola all’artista:
Raccontaci il tuo percorso. Quando è nata la tua passione per il designer e l’arte?
Ho iniziato ad appassionarmi alle arti creative da piccolissima. Crescendo ogni lavoro che desideravo fare era legato ad esse. A 19 anni, poi, è iniziata la passione per l’ornamento femminile: un passatempo molto coinvolgente e da cui traevo molte soddisfazioni. Nel frattempo sono diventata architetto e la passione è sempre la stessa, solo che ora, anche grazie al percorso di studi fatto, lentamente, è diventato un lavoro. Certo, nel corso delle mie fasi di crescita sono passata attraverso tanti altri amori legati all’arte: la scrittura, la pittura, il disegno…l’illustrazione. Ho sempre avuto un bisogno vitale di comunicare attraverso la mia creatività, tutta la fantasia che ronzava in testa.
Ti ricordi la tua prima creazione?
Se prima creazione si può definire direi, senza dubbio, un braccialettino dell’amicizia, tutto a nodini, fatto alle scuole medie…un disegno davvero complicato: non so se ora sarei in grado di rifarlo.
Esiste una creazione alla quale sei più legata? e se si, coincide con quella più apprezzata dal pubblico?
Quasi tutti i miei lavori mi appassionano e ciascuno di essi ha per me un senso, perché lo porto avanti seguendo un progetto preciso (sono molto architetto in questo…progetto sempre tutto…). Forse il progetto a cui sono più legata sono le Art Necklaces. Sono creazioni molto complesse. Tante, tantissime ore di lavoro, non solo per l’esecuzione ma anche per la composizione, la scelta dei temi e gli accostamenti cromatici. La soddisfazione però quando finisco, è incredibile. Direi che anche il pubblico le recepisce molto bene. In linea di massima tutta l’ultima collezione, Leaves, in particolare le collane Foliage sono molto apprezzate. Ma di certo quando espongo una Art Necklace diventa la protagonista.
Quando hai capito che una passione artistica poteva anche diventare un vero e proprio lavoro per te?
L’ho capito quando non ne potevo più fare a meno. Finché era il secondo lavoro avrebbe dovuto assorbire solo una determinata parte del mio tempo…ma la voglia di dedicarmici aumentava. Inoltre i consensi sono arrivati abbondanti e inaspettati fin da subito (era circa il 2006 quando ho iniziato più seriamente). Il pacchetto clienti aumentava. Poi dalla fine del 2009 ad oggi sono entrate collaborazioni molto importanti, come quella con il gruppo Coin, e allora ciò che era un secondo lavoro è diventato il primo. I sogni meritano tempo di qualità per essere concretizzati. Non è facile, ma è bellissimo.
Come mai la scelta delle pelle come materiale primo, ma non unico, per i tuoi lavori?
Per ora prediligo la pelle…ma non mi piace mettermi limiti. La pelle in questo periodo rappresenta solo il materiale migliore per realizzare ciò che ho in testa, il mio progetto. Una volta credevo che la scelta materica fosse la cosa più importante…crescendo ho capito che, almeno per me, un ragionamento di questo tipo sarebbe altamente limitante. Tuttavia in questa “stagione emotivo-creativa” la pelle è il materiale che maggiormente mi affascina. E’ morbida ma tenace, flessibile e resistente, mi permette di avere diversi approcci creativi. Mi consente di lavorare graficamente, come nella collezione Leaves, o in modo più “plastico” come nella collezione Waves.
Hai un rito nel creare i tuoi gioielli? nel senso ascolti della musica, lavori sempre nel medesimo luogo?
Ciclicamente lavoro a nuovi pezzi. Disegno molto, prendo appunti…e faccio tentativi. In questi momenti stacco da tutto. Non voglio interferenze, non voglio essere influenzata. Spesso ascolto della buona musica, strumentale prevalentemente. Il posto dove creo è tendenzialmente sempre lo stesso, ma solo perché è già organizzato con tutti gli strumenti necessari.
Un consiglio ad una giovanissima designer che vorrebbe fare conoscere i propri lavori.
Credo ci voglia molta autocritica prima di tutto. E’ importante per capire se si ha davvero qualche cosa da dire. Non è presunzione, ma solo predisposizione al miglioramento. Poi pazienza. Non si deve avere fretta di vedere subito dei risultati. Il web ha in parte accelerato i tempi e spesso il messaggio che viene portato all’esterno è che tutti possono fare tutto. Io non sono così d’accordo. Per questo il tempo, rimane il complice più importante. Inoltre credo nel 2010 il senso di professionalità, dopo un po’, sia basilare. Regolarizzare il proprio lavoro, anche se comporta dei rischi e degli oneri importanti, è importantissimo per potersi presentare sul serio a chi opera nel settore.
Per ammirare tutte le collezioni andate nel sito
www.giuliaboccafogli.it, li troverete anche tutte le informazione su come e dove poter fare vostre queste uniche creazioni.
Se avete qualcuno da conquistare o semplicemente da sorprendere, se siete ancora in alto mare con i regali di Natale, con un ‘Giuliello’ riuscirete sicuramente nel vostro intento!