Chi mi conosce sa che sono una amante dei dettagli. In un outfit, in fatto di arredamento o anche solo per la mise en place, io noterò sempre quel quid in più che secondo me fa la differenza.
Sembra passato un secolo da quando appena arrivati in un luogo nuovo si apriva la cartina e si iniziava a cerchiare con la penna dove ci si trovata e da li iniziava il nostro viaggio.
Mai come quest’anno Palermo mi ha accolta cosi tante volte in pochi mesi.
Il capoluogo siculo ha sempre il suo fascino e mi piace sentirmi turista curiosa e appassionata quando giro tra i suoi palazzi storici e le stradine della vucciria.
Dormire in una tenda sentendo le scimmie giocare sugli alberi e un leone ruggire in lontananza. Fare colazione all’alba con una famiglia di elefanti che bevono a pochi metri da te. Perdere lo sguardo nell’immensa savana guardando il sole tramontare dietro i baobab, noti in Africa come gli “alberi che vivono a testa in giù”.
Se amate dormire in un albergo contemporaneo, con una grande cura per i dettagli ma senza arpelli Ibis Style di Palermo fa al caso vostro.
Un albergo che ha sposato la street art, regalando ai suoi ospiti un murales che si estende per i sette pianti della rampa delle scala. Una delle poche volte in cui non prendere l’ascensore è la scelta più giusta.
Dopo circa 10 giorni dal mio rientro in Italia, sono pronta a raccontarvi la mia esperienza di viaggio in Kenya.
Un paese in cui la natura si manifesta nel suo massimo splendore, ho visto le albe e i tramonti più belli di sempre, animali meravigliosi, un mare cristallino e fondali misteriosi. Ma il Kenya è soprattutto la sua gente. Sorrisi e manine che ti salutano, mentre sulla jeep sfrecci veloci tra villaggi e case di fango. I bimbi che ti inseguano e ti urlano “ciaoooooooo” con tutta l’aria che hanno nei polmoni.